martedì 22 novembre 2011

Educare e stare male

A volte fare l'insegnante non mi piace, o meglio, a volte vorrrei lasciare a qualcun'altro una parte del mio lavoro, la più difficile: quella di essere un'educatrice.
Mi capita spessissimo di affezionarmi ai miei alunni, ad alcuni ragazzi in particolare, normalmente i più "disgraziati" e turbolenti della classe.
Vedo in loro un'agitazione e una furia che non sanno dove incanalare e che usano per nascondere le propie capacità, le proprie incertezze. Vedo un potenziale umano a cui nemmeno loro credono. E vedo anche la necessità di dare loro dei limiti, delle regole, di farli scontrare con le conseguenze delle loro azioni....e ci sto male.
Tendenzialmente sono una persona positiva, che esercita la pazienza all'infinito, che sposta sempre più in là il limite per la punizione...ma un limite ci deve essere. Allora mi adatto a fare la parte della "cattiva", a togliere opportunità, punire, a volte in modo drastico, perchè sennò non sarei un educatore.
La parte più difficile è far capire che la punizione non è una condanna e che, soprattutto, non è un giudizio su di loro come esseri umani, come ragazzi.......ma a 13 anni è così difficile capirlo.
Il rischio è quello di perderli per sempre, di diventare il "nemico", ma è un rischio da correre.
per ora vivo questa fatica come insegnante e mi spaventa il giorno in cui dovrò farlo come mamma, perchè è terribile pensare che i tuoi ragazzi, alunni o figli, possano mettere in dubbio il tuo amore per loro.
Oggi è un giorno di quelli.......con molta tristezza ho dovuto intervenire su un ragazzo.....su un ragazzo speciale.....ora posso solo sperare che capisca la frase trita e ritrita "E' per il tuo bene".

1 commento:

l'alternativa ha detto...

Sei dolcissima e sei una bravissima insegnate, speriamo che chi ci "comanda" capisca una volta per tutte che patrimonio siano i nostri insegnanti
Sorridi cara, vedrai che il ragazzo capirà
Un bacione
Emi