I libri sono sempre affascinanti, ci permettono di fantasticare, immedesimarci, fare congetture, oppure, se hanno una storia loro, intessuta di secoli, ci risucchiano fra le loro pagine, gli inchiosti, i caratteri....
E' quello che è successo all'autrice, affascinata da un codice ebraico medioevale, la Haggadah di Sarajevo.
Il testo vecchio di oltre 600 anni, era un libro casalingo di preghiere, pur essendo splendidamente miniato, ma le peripezie della sua lunga esistenza sono solo in parte ricostruibili e lasciano ampio spazio alla curiosità.
Qual era la vita del suo creatore?
E quella del suo primo proprietario?
Quante regioni d'Europa lo hanno ospitato?
E quante volte ha rischiato di scomparire per sempre, seguendo il destino dei tanti libri a lui contemporanei?
Così, a partire da una piccola figura di donna araba vestita d'ocra, lì in un angolo di una pagina,si dipana una storia in cui uomini e donne si susseguono nel possesso di un volume la cui salvezza ha dell'incredibile.
Dietro la mera storia di un libro come reperto storico ci sono le vite di chi l'ha tenuto in mano, l'ha amato, odiato, protetto, dimenticato, ricercato, restaurato, trafugato.... storie di uomini, complicate e spesso sconosciute.
E' questo il valore immenso dei libri, anche delle economiche versioni industriali che teniamo oggi fra le mani, anche se spesso ce ne diamentichiamo.
1 commento:
Sì, anche se adesso esiste la possibilità di leggerli in formato digitale, nulla potrà mai sostituire il libro cartaceo, che si può rileggere, sottolineare, tenere tra le mani.Un libro sollecita il cervello ad immaginare e le nostre percezioni a sentire, proprio come se le storie accadessero veramente davanti ai nostri occhi e i personaggi si materializzassero davanti a noi. La carta ingiallita ci fa sentire il peso della storia e deve essere tenuta con molta cura, affinché possa continuare a tramandare il suo racconto ancora per tanti e tanti anni.
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