“San Mául, un fréc dal diául, sant'Antóni, un fréc da demóni; san Sebastiän, un fréc da cän”
San Mauro, un freddo del diavolo;
sant'Antonio, un freddo da demonio;
san Sebastiano, un freddo da cani.
Dalle mie parti gennaio è un mese ricco di tradizioni: i mercanti della Neve, La gioeubia, la Merla.
I mercanti della neve sono tre santi, nei cui onomastici la tradizione vuole siano più probabili le nevicate.
San Mauro, celebrato il 15 gennaio, cioè domenica scorsa, Sant' Antonio Abate, detto anche "dalla barba bianca" o "del porcello", 17 gennaio, l'altro ieri, e il 20 gennaio, domani, San Sebastiano.Questo quel che mi dice il proverbio, ma a casa mia, per tradizione, i tre santi della neve sono Mauro, Marcello e Antonio (15, 16 e 17 gennaio), mentre in alcune zone, come la Liguria, i tre santi sono Antonio, Sebastiano e Biagio, il 3 febbraio.
Putroppo Mauro, Marcello e Antonio ci hanno traditi e di neve nemmeno l'ombra, ma domani, danno neve e io ci conto!
Giovedì prossimo invece ci attende una tradizione tipica di di Busto Arsizio e di alcune zone della Liguria, cioè la Gioeubia.
Si tratta di un fantoccio di vecchia donna che viene bruciato su un falò con l'augurio di bruciare tra le fiamme l'anno vecchio e l'inverno. Il piatto tipico di questa ricorrenza è il riotto con la luganiga cioè la salsiccia (e lo zafferano se si vuoel strafare).
Il fuoco ci attende, come ha già cominciato ad ardere alla vigilia della festa di Sant'Antonio, in ricordo della sua discesa negli Inferi per rubare il fuoco al diavolo e scaldarsi.
Mai come in queste feste i riti cristiani rivestono di leggende e storie le vecchie tradizioni pagane dei falò propiziatori.
Amo queste feste perchè credo di essere l'ultima generazuone cresciuta da nonni contadini che tramandavano queste tradizioni con le loro storie e m i piace che il mio tempo sia scandito anche da queste ricorrenze.
A fine mese infine ci saranno i giorni della merla, ma questa è un'altra storia, da narrare a tempo debito.
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