Il sottotitolo di questo post potrebbe essere "le virtù nascoste di un'insegnante di provincia", ovviamente senza nulla togliere alle insegnanti di provincia, fra le quali mi inserisco con molto orgoglio.
Qualche mese fa Tenar, insegnante novarese che ho imparato ad apprezzare in questi mesi attraverso il suo blog "Inchiostro, fusa e draghi", mi ha inviato alcuni libri di racconti che accoglievano sue storie fantasy o gialle.
Le ho lette e rilette, mi sono affezionata a Padre Marco e a Katelyn an 'Ver come a due conoscenti di lunga data, due strani concittadini di cui tutti sparlano un po' perchè sono due "origiali", ma di buon cuore, dal sorriso rassicurante e dallo sguardo pulito.
Katelyn, Ketti, è la protagonista del racconto fantasy "la recluta muta" e Padre Marco invece è il detective del giallo "Briscola".
Non voglio svelarvi nulla delle trame, ma devo dire almeno due parole sullo stile di Tenar.
A mio parere la formula del racconto è fra le più difficili della nostra letteratura. Il racconto deve essere di per sè breve, riempie poche pagine, ma in queste pagine, se si vuole creare una buona storia, va racchiuso tutto un mondo, un tempo che scorra prima e dopo le vicende raccontate, uno spazio che vada ben al di là dei limiti dell'ambientazione della vicenda e soprattutto personaggi che abbiano una loro vita, una vita piena, fatta di un passato familiare, di sogni, di esperienze e di avventure che magari non verranno mai raccontate, ma che li fanno essere quel che sono.
E' proprio questo il bello dei racconti di Tenar, la sensazione di poter cogliere, fra le righe dei racconti, un attimo della vita di personaggi che, chiusa la pagina, continueranno a vivere nel loro mondo, con le proprie abitudini, le stagioni che cambiano, e le esperienze che si accumulano.
Padre Marco e Ketti sono due persone così distanti, eppure così simili, evidentemente figli della stessa penna, quella di questa insospettabile insegnante di provincia che come dice lei stessa "corre con le gambe e con la mente" e ha la straordinaria capacità di far correre anche me attraverso i suoi mondi, donandomi la possibilità di sbirciare la vita di una guerriera ancora capace di compassione e amore e di un prete acuto che non si lascia influenzare dai "troppi film americani".
Padre Marco vi spetta fra le pagine de "Delitti d'acqua dolce"
Katelyn an 'Ver vi attende sul campo di battaglia de "Il carnevale dell'uomo cervo"
3 commenti:
Grazie mille!! Sono arrossita tantissimo!!
Grazie mille per lo spazio che mi hai riservato!!
PS: non so se l'altro commento è andato perso o è ancora in attesa di moderazione
Mi (ero persa questo post, Entschuldigung) hai incuriosita. Io i fantasy li apprezzavo meglio da piccola, poi c'è stata la ribellione del reale, quindi il primo impulso di curiosità è per il giallo. Ma me li segno entrambi.
Hai ragione sui racconti, sto provando a scriverne uno da un anno e sono arenatissima, preferisco leggere :(
Leggere è bellissimo!!!
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