martedì 9 agosto 2011

Pensare alla mezza età

Adesso che sono qui in Francia si riaffaccia la mia passione per il gioco delle bocce, che già mi intriga in Italia, nella versione francese della Petènque. Guardo uomini e donne che giocano in ogni angolo liscio e sabbioso della più piccola città e mi affascina quel misto di calcolo, forza, bonaria presa in giro e discussione che si crea ad ogni partita. Qui giocano tutti, dai più piccoli, con le loro bocce di plastica colorata pene d'acqua, agli uomini seri che non puoi distrarre durante la partita perchè ti fulminerebbero con uno sguardo. Li osservo, comparo le regole con quelle del circolo vicino a casa e mi sembra un ottimo investimento per la mia mezza età.
Mi piace l'idea di passare dei pomeriggi ombreggiati su qualche campo liscio, con bibita o immancabile bianchino (se non fossi astemia) a "litigare" perchè hai bocciato male o perchè il tuo tiro non ha calcolato la pendenza della pista e ha avvantaggiato l'avversario.
Le bocce sono un gioco sociale, ti permettono di chiacchierare tranquillamente mentre giochi, prevedono le irrinunciabili discussioni sulle tecniche di gioco, ma sono soprattutto quieto modo di riprendersi il proprio tempo: non c'è un timer che ti obbligi a giocare in fretta, non c'è violenza nell'imporsi all'avversario......ci sono invece l'attenta osservazione del campo da gioco, lo stupore per un bel tiro, la congratulazione per una mossa insperata e lo schiocco di palle che rotolano serene lanciate da mani attente e sapienti.
Questo mi sembra un saggio investimento!

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