Amo la storia: amo leggerla, insegnarla, ascoltarla.... amo la memoria dei testimoni che, senza sdolcinatezza, raccontano la fatica di sopravvivere nei momenti bui.
Questo però non mi è stato possibile con mio nonno paterno, Pierino, scomparso sette anni fa, il giorno dopo la nascita del suo secondo pronipotino.
Lui era un uomo schivo, sielnzioso, pratico.
Grande lavoratore, di poche parole, capo di famiglia di vecchio stampo.
Leggeva volentieri storie per noi nipoti, infinite volte, sempre le stesse, ma di sè non raccontava molto.
Ricordo che aveva una grande ammirazione per i tedeschi, per il loro modo di organizzare il lavoro, di gestire le attività....eppure lui era stato in Germania da pringioniero.
Questo lo sapevo dalla nonna, che lo ha conosciuto al suo ritorno dal campo di lavoro.
Sapevo questo e poco altro......che aveva scampato la campagna di Russia perchè la sua compagnia era stata abbandonata in un'isoletta greca.....che in campo di lavoro aveva fatto il carpentier, che poi era il suo lavoro.....che anni dopo aveva rifiutato con molto disgusto quelle 17 mila lire che lo Stato gli aveva riconosciuto come ex prigioniero....
Poche cose, pochi ricordi e pochi oggetti.
Al suo periodo da prigioniero non faceva mani accenno...custodiva gelosamente ogni immagine e una delle poche volte che l'ho visto davvero arrabbiato è stato quando ho trovato alcune foto dei mesi del suo rientro e gli ho chiesto di tenerle.
Dove era stato catturato, dov'era stato portato, quanto tempo c'era stato?
Lo scopro adesso, da un sito che Titti, mia sorella, mi ha segnalato
http://www.schiavidihitler.it e nel quale uno sconosciuto risponde ai miei dubbi....
Tardi ormai....o forse no....perchè tardi non è mai per ricordare e immaginare un pezzo di vita di chi è stato per me un punto di riferimento costante.
Ciao nonno....e buon compleanno.